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Stefano Bollani

 

Milano, 5 dicembre 1972

Compositore, pianista e cantante, ma anche scrittore, attore, umorista e showman. Come jazzista, ha collaborato fra gli altri con Gato Barbieri, Chick Corea, Chano Domínguez, Bill Frisell, Sol Gabetta, Richard Galliano, Gabriele Mirabassi, Egberto Gismonti, Lee Konitz, Bobby McFerrin, Pat Metheny, Gonzalo Rubalcaba, Chucho Valdés, Caetano Veloso, Phil Woods, Hector Zazou. Importante il suo sodalizio con Enrico Rava, con cui ha inciso una ventina di CD. Ha invaso anche il mondo classico, esibendosi con la Filarmonica della Scala, l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia, Gewandhaus di Lipsia, Concertgebouw di Amsterdam, Orchestre de Paris, Toronto Symphony Orchestra, in collaborazione con direttori quali Riccardo Chailly, Daniel Harding, Zubin Mehta, Antonio Pappano. Ha all’attivo circa 50 album.  

Cresce a Firenze, dove i genitori Roberto e Maddalena si trasferiscono per motivi di lavoro, e studia al Conservatorio “Luigi Cherubini”, dove si diploma nel 1993 sotto la guida di Antonio Caggiula, maestro napoletano allievo di Paolo Denza. Studia anche con Luca Flores, Mauro Grossi e Franco D’Andrea. Dopo brevi esperienze con Jovanotti e incursioni nel mondo rock con Irene Grandi e Marco Parente, dagli anni Novanta si afferma nel mondo del Jazz. 

Fondamentale il sodalizio con Enrico Rava, che lo chiama al suo fianco dal 1996. Con lui tiene concerti in tutto il mondo e incide molti dischi, iniziando a collaborare anche con altri jazzisti quali Paolo Fresu, Roberto Gatto, Enzo Pietropaoli e Richard Galliano, il cui album Passatori è realizzato con l’Orchestra della Toscana. 

La sua personalità eclettica lo porta comunque a collaborazioni fra le più disparate: conduce trasmissioni radiofoniche e televisive, è produttore artistico, vince il Premio Ciampi per gli arrangiamenti del disco Disperati di Bobo Rondelli, fa spettacoli con David Riondino, suona con gruppi come Banda Osiris e Bandabardò, lavora a colonne sonore, si esibisce al Festival di Sanremo.

Continua nel frattempo il sodalizio con Enrico Rava, incide per etichette francesi, partecipa a numerosi album di svariati artisti, e nel 2004 arriva il New Star Award, premio della rivista giapponese Swing journal assegnato per la prima volta a un musicista non statunitense. Esce negli stessi anni Concertone, il primo disco registrato con una orchestra sinfonica, L’Orchestra della Toscana. 

L’etichetta Venus Japan pubblica quattro dischi dello “Stefano Bollani Trio”, formazione con Ares Tavolazzi al contrabbasso e Walter Paoli alla batteria: Black and Tan Fantasy (2002), Volare (2002), Falando de amor (2003), Ma l’amore no (2004) e I’m in the Mood for Love (2007). In parallelo Bollani avvia un’intensa collaborazione con il contrabbassista Jesper Bodilsen e il batterista Morten Lund, insieme a cui formerà il “Danish Trio”. In tre anni escono, per l’etichetta Stunt, Mi ritorni in mente (2003), Close to You (2004, con la cantante danese Katrine Madsen) e Gleda: Songs from Scandinavia (2005); seguirà nel 2009, per ECM, Stone in the Water.

Cruciale nella carriera dell’artista è la pubblicazione di Piano solo nel 2006: la rivista Musica Jazz lo premia come disco dell’anno e nomina Bollani musicista italiano dell’anno, riconoscimento che si ripeterà anche nel 2010. Nle 2007 registra con l’Orchestra del Teatro Regio di Torino brani classici di Francis Poulenc. A dicembre 2007, Bollani suona un pianoforte a coda in una favela di Rio de Janeiro, e nello stesso anno vince l’Hans Koller European Jazz Prize come migliore musicista europeo del 2007 e viene inserito dalla rivista americana All About Jazz nell’elenco dei cinque più importanti musicisti dell’anno. 

Frequenti le incursioni nel mondo della canzone italiana,  (Luigi Tenco, Sergio Bardotti, Samuele Bersani, Claudio Baglioni), frammezzate da collaborazioni prestigiose come quella con Chick Corea, con cui propone un duo pianistico in fari festival jazz. 

Il 2010 è caratterizzato dalla laurea honoris causa assegnatagli dal Berklee College of Music e dal successo discografico del disco realizza con Riccardo Chailly per la Decca e dedicato a Gershwin. Due anni dopo insieme pubblicano ancora in CD con grandi classici degli anni Trenta, Ravel, Stravinskij, Weill e fanno una serie di concerti, da Parigi alla Scala di Milano che attirano folle degne dei gradi concerti rock. Si inseriscono collaborazioni anche con Zubin Mehta, Antonio Pappano e altri. Nel 2014 arrivano il tributo a Frank Zappa e il CD con Irene Grandi e, a fine anno, l’assegnazione a Bollani del JTI Trier Jazz Award. 

Per la radio, Bollani è stato ideatore e conduttore, con David Riondino e Mirko Guerrini, della trasmissione Il Dottor Djembè, su RAI Radio 3 dal 2006 al 2012.  Dal 19 al 30 ottobre 2020, con la moglie Valentina Cenni  conduce Evviva!, sempre su Radio 3, e firma molte sigle del palinsesto RAI. 

In televisione è stato ospite fisso di Renzo Arbore nel programma Meno siamo meglio stiamo (RAI 1) e poi ideatore, autore e conduttore delle due edizioni di Sostiene Bollani (RAI 3). È tornato, nel 2016, alla conduzione televisiva con L’importante è avere un piano (RAI 1). Il 1º gennaio 2020, sempre su Rai 1, è apparso nel programma di Roberto Bolle Danza con me.  Dal 15 marzo 2021, insieme a Valentina Cenni conduce la trasmissione Via dei Matti n.0 su RAI 3, per il quale riceve il Premio Flaiano quale miglior programma culturale.

Ha lavorato anche in teatro, insieme a Gianmaria Testa, Banda Osiris, Enrico Rava, Enzo Pietropaoli e Piero Ponzo e Valentina Cenni, sia come attore che come autore di musiche per gli spettacoli. 

Ha al suo attivo numerosi volumi, fra cui L’America di Renato Carosone (2004), il romanzo La sindrome di Brontolo (2006), e i più recenti Parliamo di musica (2013) e Il monello, il guru, l’alchimista e altre storie di musicisti (2015), due viaggi nella storia della musica scritti con Alberto Riva.

A Bollani è ispirato il personaggio dei fumetti Disney Paperefano Bolletta, musicista amico di Paperino, che compare per la prima volta nella storia Paperino e il segreto del tenore smemorato sul numero di Topolino del 2009.

 

CATALOGO DELLE COMPOSIZIONI

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