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Roberto Lupi

 

Milano, 28 novembre 1908 – Dornach, 17 aprile 1971

 Nato a Milano, cresce in un ambiente familiare musicalmente stimolante (il nonno era violinista affermato), e intraprende il percorso di studi presso il Conservatorio “Giuseppe Verdi”, nel quale si diploma in pianoforte nel 1927, in violoncello nel 1928, passando poi agli studi di composizione con Arrigo Pedrollo e diplomandosi infine nel 1934. A Milano frequenta Bettinelli e Pozzoli; Alla Chigiana di Siena è molto vicino a Torrefranca e Casella: quest’ultimo scrive la prefazione alla sua opera teorica Armonia di gravitazione. A Roma è per un breve periodo direttore dell’Accademia di Santa Cecilia (1944). A partire dal 1941 fino alla sua morte tiene la cattedra di composizione al Conservatorio “Luigi Cherubini” di Firenze, dove ha come allievi alcuni tra gli esponenti più importanti della scuola musicale fiorentina del ‘900, tra cui Paolo Renosto, Daniele Lombardi e Sylvano Bussotti. Molto vicino a Rio Nardi, alla cui moglie dedica Cinque canti trovadorici. Fra i suoi allievi ricordiamo anche Lydia Rocchetti, moglie del compositore Romano Pezzati, diplomata in Pianoforte con Nardi e in Composizione con Lupi.

Dal 1937 fino al 1946 è attivo anche come direttore d’orchestra, ma la sua via di musicista è segnata in particolare dai suoi studi filosofici, in particolare dalle teorie di Rudolf Steiner sull’antroposofia. Da questa esperienza ricava una personale teoria della composizione musicale, l’“Armonia di Gravitazione”, derivata dal principio della legge di gravità applicato alle tonalità: Lupi sostiene l’esistenza di un’unica tonalità fondamentale (alone, o atmosfera armonica) su cui oscillano i vari modi. Non vi è quindi un’atonalità, ma la tensione verso un punto specifico (nota attrattiva), fondamentale di una serie di suoni armonici concomitanti, che diviene fulcro di un sistema gravitazionale governato da reciproche attrazioni dei suoni sulla base delle loro componenti armoniche. L’euritmia rappresenta per Lupi la vera arte del futuro, la “Nuova Euridice”.

Come compositore si occupa principalmente di musica da camera e opere su larga scala per coro e orchestra, con alcune incursioni nel mondo del teatro. Come teorico realizza diverse opere, tra cui Il libro segreto di un musicista (1972), dove ribadisce la sua vicinanza a temi spirituali ed esoterici, espressi tramite l’utilizzo degli intervalli musicali, ponendosi in netta contrapposizione rispetto alle tecniche e alle sperimentazioni dei suoi contemporanei, finanche alla nascente musica elettronica.

Diventa noto al grande pubblico grazie al suo tema per oboe, arpa e archi denominato Armonia del pianeta Saturno, che dal 1954 al 1986 fu la sigla di fine trasmissioni dei programmi televisivi della RAI. Nel 1949 fonda a Firenze l’AIDEM, Associazione italiana per la diffusione dell’educazione musicale: un gruppo orchestrale di 88 elementi attiva fino al 1980 che si dedicava al repertorio tradizionale toscano.

 

CATALOGO DELLE COMPOSIZIONI

 

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