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Documentari

La visione del film, nell’estate del 1912, fu un evento fondamentale per tutta la vita e l’opera di Luigi Dallapiccola.

 

Nel primo dopoguerra, Luigi Dallapiccola è in gravi condizioni economiche. In questo frangente, grazie all’aiuto dell’amico Guido M. Gatti, il compositore riceve una proposta dal critico musicale Luigi Magnani, a nome della Società Cinematografica “La Cittadella” di Parma, per la composizione di musiche destinate al documentario su Piero della Francesca. Purtroppo la casa produttrice fallisce e il progetto viene abbandonato, ma il compositore aveva già scritto le musiche, per violino e pianoforte, per due scene della Storia della vera croce: Saba/Salomone” e “Cosroe/Eraclio”. Nel frattempo, ulteriori commissioni giungono a Dallapiccola per un brano orchestrale. Sfinito dal periodo bellico, il compositore non ha né la forza né il tempo per gestire lavori diversi, impegnato com’è, peraltro, nella scrittura dell’opera “Il Prigioniero”. Andato a vuoto il progetto di destinare quelle musiche al film su Piero, le utilizza per soddisfare la prima commissione con un organico a lui familiare, violino e pianoforte, che lo vede solitamente in duo con Sandro Materassi. Per l’altra commissione, elabora una versione orchestrale della stessa composizione dove mette a frutto, con le sonorità orchestrali, i contrasti espressivi fra le due scene pierfrancescane prese a modello. Nascono così dapprima Due Studi per violino e pianoforte, subito trascritti nella più importante e significativa versione orchestrale, Due Pezzi per Orchestra. Il brano è suddiviso in due movimenti: Sarabanda; Fanfara e Fuga. La Sarabanda, in tempo “lento; flessibile”, è interamente giocata sul registro dinamico del “pianissimo”, trasposizione del colore bianco (Regina di Saba e re Salomone). La Fanfara e Fuga, in tempo “mosso, ma non tanto”, è giocata invece sul registro dinamico del “fortissimo”, trasposizione del colore rosso (La battaglia di Eraclio contro Cosroe).

 

Fallita la prima collaborazione cinematografica legata ai documentari sulla figura di Piero Della Francesca (1946-7), si presenta una nuova opportunità quando Dallapiccola viene chiamato da Guido M. Gatti a scrivere le musiche per un documentario sulle Accademie straniere di Roma. In tale contesto si rinnova il rapporto fra arti diverse, che già aveva segnato la Firenze dei Caffè letterari negli anni Trenta. L’incontro fra musicisti, pittori, poeti si allarga al cinema. Un’esperienza che corre parallela a quella di Arnold Schönberg, che altresì arriva a un breve contatto con il cinema.

 

La prima esperienza col mondo del cinema si ripete subito, e Dallapiccola scrive le musiche per un documentario sul Cubismo, che lo porta a collaborare con personaggi di primo piano della cultura figurativa. L’argomento affronta il problema di un genere pittorico a quel tempo non ancora pienamente compreso: è Renato Guttuso che si incarica di una lezione che cerca di far penetrare, in modo semplice, concetti e segreti dell’arte cubista. È l’epoca in cui Carlo Ludovico Ragghianti, per una maggiore diffusione della storia dell’arte, promuove il critofilm, ovvero critica d’arte in forma cinematografica, attraverso un importante congresso internazionale. Con il cortometraggio, presentato al II Congresso Internazionale dei Film sull’arte (Bruxelles, 19-22 febbraio 1950), Dallapiccola consegue il premio per il miglior commento sonoro.

 

La diffusione dei film-documentari d’arte è enorme, se ne contano oltre duemila in poco più d’un decennio. Tale genere vede il fiorire di tre tipi di documentari: 1) film empatici, nei quali il regista prende spunto dal soggetto artistico e interviene drammaticamente (Incontri con Roma); 2) film scientifico divulgativi, pensati al servizio della storia dell’arte (L’esperienza del Cubismo); 3) film processuali, nei quali artisti e restauratori vengono ripresi al lavoro, come nel caso del Cenacolo. Dallapiccola scrive le musiche anche per questo documentario che descrive il restauro del capolavoro di Leonardo dopo le gravi vicissitudini della guerra, in stretta collaborazione con l’amico Luigi Rognoni, trascrivendo per piccola orchestra il Quaderno musicale di Annalibera, che aveva appena completato.

 

Le Variazioni per orchestra sono una versione orchestrale ampliata della trascrizione del Quaderno musicale di Annalibera, per pianoforte fatta l’anno precedente per la colonna sonora del documentario di Luigi Rognoni Il Cenacolo di Leonardo.

 

a cura di Carlo Piccardi

Delia Surratt, soprano

Gastone Sarti, baritono

Circolo strumentale Arturo Toscanini

diretto da Gianpiero Taverna

Coro e Orchestra della Radiotelevisione della Svizzera italiana

diretti da Edwin Loehrer

 

Il tema dei 6000 passi nasce nel 2004 in occasione delle conferenze di Mario Ruffini per il centenario a Trieste, Capodistria, Pisino d’Istria, Pola. Un tema successivamente rielaborato in una nuova conferenza tenuta nel 2011 a Firenze per gli Amici dei Musei: in tale occasione il regista fiorentino Clemente Fiorentini realizza un Musik-Film, documentario dal titolo omonimo, di cui scrive anche la sceneggiatura, che viene presentato nel corso della stessa conferenza.

 

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