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Cronologia affettiva

Le dediche ufficiali di Luigi a Laura

L’intera opera musicale di Luigi Dallapiccola è dedicata a Laura: dal 1931 amica, dal 1932 fidanzata, dal 1936 convivente, dal 1938 moglie. Lei è il faro luminoso della sua intera esistenza: dal tema “Altissima luce” delle Tre Laudi del 1937 a Lux, composizione lasciata incompiuta al momento della morte nel 1975, ogni cosa parla di Laura. Il regesto che segue è solo il dato tangibile e ufficiale di una cronologia affettiva ininterrotta, profondissima, insondabile.

 

 

Luigi e Laura nelle foto dei documenti ufficiali all’epoca del loro primo incontro

1930-1932

Partita

L’amore fra Luigi e Laura è ancora segreto e compare per la prima volta, criptato, il nome di Laura, nel contesto di Partita, brano nato grazie a Paola Ojetti: il manoscritto della partitura della Passacaglia porta infatti la data del 5 marzo 1932 e, insieme alla firma, un doppio acrostico: «p.l.m.c.Õ», che sta per «p[er] l[a] m[ia] c[ara] Ó[mpola]; Ómpola è Laura Coen Luzzatto. p.r.a.c.c.».

 

1932

Tre Studi

Il brano è dedicato ufficialmente «A Ómpola». Composto su testi del Kalevala, poema nazionale finnico, nasceva evidentemente dalla frequentazione del soprano finlandese Lala Sarsowska e faceva seguito alla precedente composizione, sempre su testi del Kalevala.

 

1932

Rappresentatione di Anima et di Corpo

È un libretto realizzato per un dramma in musica, di cui una delle fonti è il volume Poesie del secolo XIII, che porta la firma di Laura Luzzatto.

 

1932-1933

Rapsodia

L’abbozzo è dedicato a Laura: «Questo autografo è offerto a Ómpola dal Puncio. 8 settembre 1934-XII, Venezia! “e molte cose incominciò a pensare”».

 

1934

Divertimento in quattro esercizi

I testi sono tratti da due volumi di Laura, Le pagine della letteratura italiana e Cantilene e Ballate, strambotti e madrigali, nei secoli XIII e XIV. È a Laura che Dallapiccola comunica di aver terminato la partitura con parole che hanno il sapore della più bella delle dichiarazioni d’amore: « Il primo pezzo è uno splendore. Dove è riuscito bianco è tanto bianco quanto la Siciliana è nera. A un dato momento, per arrivare al bianco ho avuto bisogno di affidare all’oboe una cadenza, la prima cadenza della mia vita». Un’epifania.

 

1935

Cori di Michelangelo Buonarroti il Giovane, seconda serie

L’abbozzo reca una dedica famigliare: «for my dear friend Giumbugiù. L.D. 9th.4.1935», in parte cancellata e sostituita da «alla mia cara amica Giumbugiù [Laura]. Con affetto L.D.». Terza serie: abbozzo dedicato alla “cara Ompolaça”, 12 luglio 1935.

 

1936

Luigi e Laura iniziano a convivere.

 

1937

Tre Laudi

Il brano è dedicato ufficialmente «A Ómpola» [Laura Coen Luzzatto]. Il testo “Altissima luce”, su cui si staglia la prima melodia interamente dodecafonica di Dallapiccola, è un chiaro riferimento a Laura.

 

1938 (30 aprile)

Luigi Dallapiccola e Laura Coen Luzzatto si sposano a Firenze nella chiesa di San Marco Vecchio in Via Faentina.

 

 

1938-1941

Canti di prigionia

Opera di protesta contro le leggi razziali promulgate dal fascismo. Tutti i testi sono suggeriti da Laura, che propone per l’occasione anche scritti di Sebastian Castellio (teologo d’origine francese utilizzato successivamente per i Canti di liberazione).

 

1939

Volo di notte

L’opera è interamente costruita sulla musica delle Tre Laudi, che ne rappresentano gli studi preparatori. Il romanzo di Saint-Exupéry è donato a Laura il 14 febbraio: ed è Laura ad avanzare l’ipotesi di un’equivalenza tra l’Eumolpo stravinskijano e un radiotelegrafista. Un’intuizione fondamentale, vero incipit compositivo. Per l’occasione Laura acquista e dona al marito il dipinto di Giovanni Colacicchi, L’antenna della radio.

 

1939-1966

Luigi e Laura Dallapiccola traducono dal tedesco gli scritti diFerruccio Busoni.

 

1942-1945

Liriche greche

A Laura è dedicato il quaderno preparatorio di appunti sulla composizione: «Questo quaderno di appunti è offerto alla sua cara Ompolazza, nello storico primo settembre 1943 dal Puncho».

 

1943

Marsia

In calce alla partitura del balletto Marsia, Dallapiccola appone la sua firma alla data del 9 febbraio 1943, compleanno di Laura.

 

1943-1948

Il Prigioniero

L’opera prosegue la trilogia sul tema dei “prigioni” iniziata con i Canti di prigionia. È Laura ad acquistare il volume Racconti di Villiers de L’Isle-Adam da un bouquiniste del Lungosenna parigino, ed è lei a segnalare al marito, nel corso del viaggio di ritorno da Parigi nel giugno 1939, il racconto La torture par l’espérance da cui sarebbe scaturita la trama dell’opera. È sempre Laura a donare a Luigi La légende et les aventures héroïques et glorieuses d’Ulenspiegel et de Lemme Goedzak au Pays de Flandres et ailleurs di Charles de Coster «per il 14 febbraio 1943».

 

1950

Job

Si deve a Laura la redazione della prima sceneggiatura della sacra rappresentazione. Il giorno successivo alla commissione da parte di Guido Maggiorino Gatti, Laura procura a suo marito 34 edizioni in cinque lingue diverse del Libro di Giobbe. Delle cinque edizioni della Bibbia utilizzate, quattro sono della loro biblioteca privata e portano in calce la firma “Laura Luzzatto”: una di esse è piena di scarabocchi, il che ricorda, in modo molto umano, che all’epoca Annalibera aveva sei anni e che il lavoro intellettuale era circondato anche da situazioni felicemente “normali”. Nella biblioteca privata Dallapiccola ben 33 sono i volumi di argomento biblico, quasi tutti con firma “Laura Luzzatto”.

 

1951-1955

Canti di liberazione

È Laura che ripropone i testi di Sebastian Castellio (previsti originariamente per i Canti di prigionia). Anche Massimo Mila rimane incredulo di fronte a tanta conoscenza.

 

1953

Goethe-Lieder

Il testo è tratto dal Westöstlicher Divan. Diwan (che significa scrittura) è il termine tecnico dei canzonieri arabi e persiani. Il luogo di una scrittura senza tavoli, di lettura e di incontri: il divano appunto, l’ottomana, il sofà (divano: dal turco diwán – consiglio dei ministri –, poi sofà su cui sedevano i consiglieri, e libro, nell’impero ottomano). C’è, in questa derivazione, uno dei più segreti omaggi di Dallapiccola a sua moglie Laura, ebrea di origini ottomane.

 

1955

An Mathilde

La composizione porta la dedica «Per Laura».

 

1957-1958

Concerto per la notte di Natale dell’anno 1956

Dallapiccola compone il brano nell’intimità famigliare di un Natale passatonella sua casa al Flushing. Rimane uno degli scritti più commoventi del compositore sulla pace che, in quel momento dell’anno, e in quello specifico quartiere di New York, investe famiglie ebree e cattoliche, in una festa delle luci che non conosce confini.

 

1960

Requiescant

In calce alla partitura: «a Laura e ad Annalibera, il manoscritto dell’opera a me più cara. Con affetto. L.D. 7 ottobre 1960, Firenze».

 

1960-1968

Ulisse. I riferimenti a Laura da parte del compositore sono costanti negli abbozzi, spesso a lei dedicati, nella costruzione dei vari personaggi femminili, e infine nelle citazioni musicali, qui dissimulate: il tema “Altissima luce” delle Tre Laudi, composizione del lontano 1937 per Ómpola, si rivela un chiaro omaggio a colei che lo ha accompagnato per tutta l’esistenza, e per tale motivo viene ripreso in due distinti passi dell’opera a 40 anni di distanza: nel Prologo (Calypso: «che bramare può l’uomo»), e nel II Atto (Ulisse: «Stelle!»). Non manca inoltre, e non per caso, una citazione da An Mathilde («Thanatos», che ritroviamo nel II Atto, batt. 727 sgg.). Un abbozzo della partitura ci consegna una delle dediche più belle: «A Laura e ad Annalibera, in mio ricordo, di qua e di là dal limite. Con affetto, Luigi. Natale 1968».

 

1961-1969

Parole e musica nel melodramma

Il saggio è dedicato a Laura.

 

1970-1971

Tempus destruendi-Tempus aedificandi

Laura Dallapiccola fa le ricerche per la composizione del dittico corale, in particolar modo quelle sui testi, sulle fonti, sulla simbologia e sull’iconografia cristiane: Appunti. Ricerche bibliografiche per i testi di “Tempus destruendi-Tempus aedificandi”, per la simbologia e l’iconografia cristiane e per le traduzioni in lingua inglese dei lirici greci.

 

1971-1975

Desastres de la guerra

Il lavoro rappresenta un tuffo nel passato e un ulteriore omaggio a Laura: un’edizione viennese del 1937 dei Desastres, che porta la dedica autografa alla futura moglie in data 14 aprile 1938 – dono di nozze dunque – era stata all’origine dell’idea del balletto.

 

1975

Lux

Dallapiccola si accomiata dalle cose di questo mondo lasciando sul leggio del suo pianoforte diciotto battute della composizione che racchiude in essenza, già dal titolo, ciò che Laura ha rappresentato per la sua vita.

 

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Mario Ruffini

Von Suleika zu Suleika

Un saggio sui Goethe-Lieder, la composizione con cui più profondamente Dallapiccola ha voluto esprimere a Laura tutto il suo amore per lei, la sua vicinanza e la sua riconoscenza.

 

 

Nelle immagini: 

Giacomo Pozzi-Bellini, Ritratto di famiglia: Luigi e Laura con la figlia Annalibera di due anni in sedici istantanee, Firenze, Giardino di Boboli, giugno 1946.

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